Stop alle censure: l’allarme “malasanità” arriva anche in Sicilia con i controlli a tappeto dei NAS carabinieri  nei pronto soccorso dell’Isola per la tutela della salute pubblica. Tra le maggiori criticità registrate il sovraffollamento di molti pronto soccorso, con un numero di accessi in vari casi pari al doppio della media giornaliera, ma sono emerse anche carenze strutturali, farmaci scaduti fino all’esercizio abusivo della professione. malasanità Nas pronto soccorso malasanità Nas pronto soccorso malasanità Nas pronto soccorso malasanità Nas pronto soccorso malasanità Nas pronto soccorso

«Il Codacons non può che approvare le indagini volute dal ministero alla Salute – dice il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi -Auspichiamo, quindi, che i controlli si intensifichino in tutti i pronto soccorso siciliani e si estendano anche a tutti i reparti dei nosocomi pubblici. I blitz finora effettuati hanno posto nero su bianco i lati oscuri della sanità, rivelando ai vertici istituzionali le amare verità che, ogni giorno, sono sotto gli occhi di tutti». 

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Dalle indagini, infatti, sono emerse gravi carenze strutturali e organizzative: a Palermo 27 pazienti in barella nei corridoi a causa dell’assenza di posti letto, a Ragusa chiusa una sala operatoria, a Termini farmaci scaduti e ad Agrigento manca del tutto un’organizzazione interna. «L’assessorato ha inviato una circolare ai direttori generali che assegna loro uno specifico obiettivo da raggiungere entro giugno 2017: ridurre i tempi di permanenza dei pazienti al pronto soccorso, pena un brutto “voto” in pagella alla fine del loro mandato che scadrà a luglio. Il Codacons, invece, chiede l’immediata rimozione dei vertici aziendali nelle strutture irregolari. Occorre pugno duro: in ballo c’è la salute di tutti».

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