SI ACCERTINO LE RESPONSABILITA’ DI ISTITUZIONI ED ENTI PUBBLICI
Il Codacons ritiene assolutamente urgente che si faccia luce sulle vicende accadute all’interno delle guardie mediche, tra cui quella gravissima avvenuta due mesi fa della violenza sessuale a danno della dottoressa Serafina Strano presso la guardia medica di Trecastagni. In tal senso l’associazione, tramite l’avv. Giovanni Petrone Presidente Regionale e l’avv. Giuseppina Chiara Reale Dirigente dell’Ufficio Legale Regionale, ha presentato oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Catania in cui si chiede di accertare le responsabilità di quei soggetti, enti pubblici e istituzioni, che hanno il dovere di garantire la sicurezza dei lavoratori. Lo rende noto Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons.
“È indubbiamente una situazione insostenibile ed inaccettabile che nonostante esista una normativa corposa in tema di sicurezza sul lavoro, non viene evidentemente messa in atto – scrive il Codacons nell’esposto – La predisposizione di strumenti necessari per “osservare” quanto accade all’interno delle guardie mediche appare indispensabile non essendo sufficiente l’impianto e l’utilizzo di telecamere a circuito chiuso ma essendo necessarie telecamere che siano collegate all’esterno e che rendano possibile un pronto intervento delle Forze dell’Ordine costantemente collegate. La vita privata dei dipendenti delle guardie mediche risente di questa situazione di pericolo, in base ai racconti di molti medici interessati, essendo spesso costretti i familiari degli stessi operatori ad organizzarsi per fare compagnia nelle ore di lavoro ai propri parenti la cui l’incolumità viene costantemente sottoposta a pericolo”.
Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura di “accertare le responsabilità dei soggetti che hanno il dovere di predisporre idonee misure di sicurezza e garantire ai lavoratori delle guardie mediche un’attività lavorativa serena e scevra da rischi per la propria salute ed incolumità fisica e psicologica”.