Alla luce dell’imponente manifestazione di protesta degli studenti dell’Università di Catania, svoltasi lo scorso 19 ottobre in piazza Università (la più partecipata di sempre, a nostra memoria) della raccolta di firme a sostegno dello stato di agitazione, con oltre 15mila firme raccolte, e delle tantissime segnalazioni pervenute in questi giorni al Codacons e all’ UniCodacons, per lo più da parte degli studenti e dei loro familiari, ma anche da tanti cittadini, sempre più preoccupati di quanto sta accadendo nell’ateneo catanese, nel ringraziare tutti coloro che si sono rivolti alla nostra associazione, intesa come baluardo dei diritti di ogni utente del servizio pubblico, non possiamo non esprimere le nostre perplessità in ordine alla risposta, invero blanda e minimizzante, che il rettore in carica ha voluto dare agli studenti, giovedì scorso attraverso gli organi di informazione e oggi con una lettera aperta a tutti gli studenti dell’ateneo. Codacons Unicodacons tutela studentiSe è vero, infatti, che la mobilitazione studentesca è stata scatenata dalle inopportune modifiche che l’Università di Catania intende apportare al suo regolamento didattico, con particolare riguardo alla riduzione del numero degli appelli di esame e all’introduzione del cd. “salto di appello“ in caso di bocciatura, è altrettanto vero che le ragioni della protesta sono ben più vaste e articolate e richiedono, pertanto, ben altra attenzione da parte dell’autorità accademica.
Innanzitutto, in punto di metodo e del ruolo fondamentale che va riconosciuto alla comunità studentesca. L’affermazione, proveniente dal vertice dell’ateneo, secondo cui l’iter delle modifiche del regolamento didattico “è stato democratico e partecipato“ è infatti seccamente smentita dai numeri giganteschi della protesta, oltre che dalla richiesta avanzata dagli studenti di “modifica dei regolamenti delle commissioni UNICT al fine di prevedere la pariteticità tra studenti e l’insieme di docenti e personale tecnico amministrativo”.
Gli studenti denunciano “una governance d’Ateneo votata al profitto e non alla formazione dello studente”, con la rappresentanza studentesca “sempre più spesso messa da parte”. Ciò, in un ateneo che non è in grado di sviluppare adeguati rapporti con le aziende, tale da favorire l’inserimento dei giovani laureati nel mondo del lavoro, che ha improvvidamente disposto – a partire da questo anno accademico – un aumento della contribuzione studentesca (tasse universitarie), con punte di oltre il 30% di rincari, che perde costantemente autorevolezza e credibilità, che costringe tanti giovani a cercare un futuro migliore in altre sedi universitarie, con enorme danno sociale, economico, culturale, per il territorio cittadino e per quello dell’intera Sicilia sud-orientale.
Nell’esprimere totale solidarietà agli studenti catanesi e nel condividere con forza le ragioni della protesta, il Codacons e UniCodacons sollecitano gli organi accademici a dare risposte concrete e fattive a tutte le preoccupazioni sollevate dalla comunità studentesca, a non sottovalutare il grido di allarme lanciato dagli studenti, procedendo a un serio e profondo ripensamento dell’azione universitaria, che provi a ricondurre l’ateneo catanese a quelle posizioni di sicuro prestigio, di apprezzata eccellenza, di ampia fiducia di cui godeva fino ad alcuni anni fa. Codacons Unicodacons tutela studenti
Nello specifico delle modifiche regolamentari, sollecitiamo gli organi accademici a fare proprie tutte le richieste avanzate dagli studenti, con la previsione di due periodi di pause didattiche in cui inserire gli appelli per il recupero delle materie degli anni precedenti distanziate di almeno venti giorni dalle sessioni ordinarie e dagli appelli straordinari; la calendarizzazione dei due appelli straordinari per gli studenti fuori corso, laureandi, lavoratori, atleti ed in situazione di difficoltà nei mesi di novembre e maggio; la previsione di ulteriori appelli per gli studenti laureandi in procinto di conseguire il titolo di studio; la previsione della didattica a distanza per esami e lezioni per gli studenti lavoratori, atleti e in situazione di difficoltà.