Palermo – Il Codacons Sicilia esprime profonda amarezza e indignazione per la mancata costituzione di parte civile da parte del Comune di Palermo, della Regione Siciliana e delle istituzioni scolastiche nel caso giudiziario che ha coinvolto Daniela Lo Verde, ex preside dell’Istituto Comprensivo Giovanni Falcone del quartiere Zen. Processo contro preside antimafia
Il Codacons è l’unica parte civile a difesa della collettivitàProcesso contro preside antimafia
La Lo Verde, nota come “preside antimafia“, era stata insignita del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella per il suo presunto impegno nella legalità e nella promozione di valori civici in un quartiere ad alto rischio sociale.
Nonostante il prestigio e la fiducia riposta nel suo ruolo, la Lo Verde è stata arrestata e condannata per gravi reati di corruzione e peculato: si è infatti appropriata di beni alimentari destinati agli studenti, dispositivi elettronici comprati con fondi pubblici e ha falsificato documenti per ottenere finanziamenti non dovuti. La condanna, per la quale ha ottenuto il patteggiamento con una pena alternativa di lavori socialmente utili, ha rappresentato uno shock per la comunità, che aveva riposto in lei aspettative di integrità e riscatto.Processo contro preside antimafia
Il CODACONS è l’unica parte civile nel processo, rappresentato dall’avvocato Marcello Drago aveva già depositato un esposto nell’aprile 2023 per difendere gli interessi della collettività. L’associazione rimarca il suo impegno nella tutela dei cittadini e invita le istituzioni a riflettere sulla responsabilità di rappresentare attivamente i valori di legalità, anche nelle aule di tribunale.