Il CODACONS interviene nel dibattito sull’elezione del nuovo Rettore dell’Università di Catania, sottolineando la necessità di una governance capace di rilanciare l’ateneo come fulcro dello sviluppo economico, sociale e culturale della Sicilia.

Francesco Tanasi: “Serve un ateneo che investa su qualità, innovazione e lavoro per i giovani. Basta con la fuga di cervelli”

L’Università non deve limitarsi a formare laureati, ma deve diventare un motore di crescita del territorio, offrendo concrete opportunità di occupazione per i giovani ed evitando che siano costretti a emigrare per trovare un futuro lavorativo.

Secondo il Segretario Nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, la prossima guida dell’Università di Catania dovrà rispondere a sfide cruciali che riguardano la qualità dell’offerta formativa, il rafforzamento dei rapporti con il mondo imprenditoriale e il potenziamento della ricerca e dell’innovazione.

Il Codacons chiede una governance trasparente, un forte legame con le imprese e un’università che garantisca opportunità concrete per gli studenti Università di Catania

L’Università deve innanzitutto migliorare la qualità della didattica, investendo in docenti altamente qualificati, laboratori all’avanguardia e strumenti tecnologici di ultima generazione. “Troppo spesso gli studenti si ritrovano a dover affrontare un percorso accademico con risorse inadeguate, programmi obsoleti e strutture non sempre all’altezza di un’istituzione universitaria moderna. È necessario un cambiamento radicale per garantire una formazione competitiva a livello nazionale e internazionale”.

Un altro aspetto fondamentale è l’aggiornamento costante dei corsi di laurea, affinché rispondano alle esigenze reali del mercato del lavoro. “Non possiamo permetterci di continuare a formare giovani che poi non trovano impiego. Serve un’università che sappia dialogare con il mondo produttivo, capace di anticipare le evoluzioni del mercato e di offrire percorsi di studio in grado di rispondere alle nuove professioni emergenti”.

Il Codacons chiede che l’Università di Catania rafforzi la propria connessione con le imprese, sviluppando partnership strategiche che favoriscano l’inserimento lavorativo dei laureati. “In molte realtà italiane ed europee, l’università e le aziende lavorano a stretto contatto per offrire agli studenti stage, tirocini formativi e percorsi di apprendistato che permettano loro di acquisire competenze pratiche e di accedere più facilmente al mondo del lavoro”.

Secondo Tanasi, l’ateneo catanese deve diventare un polo di attrazione per le aziende, offrendo loro la possibilità di collaborare attivamente con i dipartimenti universitari per sviluppare progetti di ricerca applicata e soluzioni innovative. Solo così sarà possibile invertire la tendenza che vede migliaia di giovani laureati siciliani costretti a cercare opportunità altrove.

Un’altra questione centrale è il ruolo dell’Università nella ricerca scientifica e tecnologica. “L’ateneo catanese deve porsi l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per l’innovazione, incentivando la nascita di start-up, spin-off universitari e progetti di ricerca interdisciplinari che possano avere un impatto concreto sul tessuto economico siciliano”.

Per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile che il nuovo Rettore punti su una maggiore attrazione di finanziamenti e collaborazioni con enti di ricerca nazionali e internazionali. “La Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare un laboratorio di sperimentazione e innovazione, ma servono investimenti, visione strategica e un’università che sappia fare rete con il mondo scientifico e industriale”.

Il Codacons chiede infine che il nuovo Rettore garantisca una maggiore trasparenza amministrativa e partecipazione attiva degli studenti nelle scelte strategiche dell’ateneo. “L’Università non è solo un luogo di formazione, ma una comunità in cui studenti, docenti e personale devono poter contribuire alle decisioni più importanti. Serve un modello di governance più aperto e partecipativo, che metta al centro i reali bisogni della popolazione studentesca”.

Tanasi conclude ribadendo l’importanza di un ateneo che sappia essere motore di sviluppo per la Sicilia. “Se vogliamo davvero dare un futuro ai nostri giovani, dobbiamo investire in un’università più moderna, competitiva e connessa con il territorio. Il Codacons vigilerà affinché la nuova guida dell’Università di Catania metta in campo azioni concrete per rilanciare l’ateneo e renderlo un’eccellenza accademica e occupazionale per i giovani siciliani”.

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