La vicenda degli autovelox sequestrati dalla Procura di Cosenza finisce all’attenzione della magistratura contabile. Il Codacons ha deciso infatti di presentare un esposto alla Corte dei Conti della Sicilia volto a verificare possibili danni erariali per le casse pubbliche.autovelox sequestrati
Possibile danno erariale per casse pubbliche, chi ha già pagato sanzione può agire per chiedere risarcimenti autovelox sequestrati
Il prof. Francesco Tanasi, Giurista e Segretario Nazionale Codacons spiega che “Il sequestro degli autovelox installati in Sicilia e le illegalità emerse nell’utilizzo degli apparecchi di rilevazione della velocità T-Exspeed V 2.0 porterà inevitabilmente ad una raffica di ricorsi da parte di chi ha ricevuto sanzioni ed è ancora nei termini per impugnare le multe, col rischio di condanna dei comuni al rimborso delle spese legali.
Ma anche chi ha già pagato le contravvenzioni elevate tramite tali apparecchi, pur non potendo impugnare le sanzioni, può attivarsi per tutelare i propri diritti e, una volta concluse le indagini, agire per il risarcimento dei danni subiti. I costi per le casse degli enti locali, tra rimborsi agli automobilisti e mancate sanzioni legate allo spegnimento degli autovelox, potrebbero quindi essere ingenti, e ricadrebbero sulla collettività.
Ricordiamo in ogni caso che la velocità eccessiva è tra le prime cause di morte sulle strade italiane, ed è importante colpire con la massima severità i trasgressori, nel rispetto però delle leggi e ricorrendo a strumenti omologati e a norma”.
Per tali motivi il Codacons sta preparando un esposto alla Corte dei Conti della Sicilia affinché sul caso degli autovelox si apra una indagine contabile volta ad accertare eventuali danni erariali e le relative responsabilità.