Il Codacons chiede una verifica approfondita di tombini, caditoie e pozzetti nel Catanese per prevenire disastri in caso di forti piogge. Infatti, la caduta di cenere vulcanica a seguito delle attività dell’Etna, che ha già procurato ingenti danni a Catania e ai Paesi limitrofi, solleva ulteriori preoccupazioni.
D’altra parte, secondo l’avvocato Giovanni Petrone Presidente Regionale, “l’accumulo di terra vulcanica, depositatesi in grandi quantità nelle strade e nelle piazze di Catania e provincia, può ostruire i sistemi di drenaggio delle acque piovane, e ciò rappresenta una grave minaccia in caso di forti precipitazioni. E in un contesto in cui i cambiamenti climatici stanno aumentando la frequenza e l’intensità degli eventi atmosferici estremi, adesso in Sicilia si attendono abbondanti precipitazioni”.
I consumatori diffidano i sindaci cenere dell’Etna
Per evitare il peggio, quindi, è stato dato mandato all’avvocato Bruno Messina, Vice Presidente Regionale, di diffidare i sindaci di Catania e dei Comuni interessati dal fenomeno della sabbia dell’Etna di verificare urgentemente, in maniera capillare e attenta, tutti i tombini e le caditoie presenti.
“In questo modo, dice Messina, vogliamo scongiurare che le piogge abbondanti si trasformino in vere e proprie emergenze a causa dell’inadeguato funzionamento dei sistemi di drenaggio urbani. Solo attraverso un’adeguata manutenzione e pulizia preventiva, prosegue Messina, si possano evitare allagamenti e danni alle infrastrutture, e ulteriori rischi per la sicurezza dei cittadini, in quanto l’ostruzione di tombini e grate può impedire il corretto deflusso dell’acqua, causando inondazioni che possono danneggiare strade, edifici e veicoli, oltre a mettere in pericolo la vita delle persone.
Invitiamo, conclude Messina, i sindaci dei comuni del catanese a prendere in carico la situazione con la massima serietà e tempestività, pianificando interventi straordinari di pulizia e verifica dei tombini, coinvolgendo anche la Protezione Civile e le aziende di gestione dei rifiuti locali, verificando il corretto funzionamento di tutto il sistema di smaltimento delle acque piovane”.