CATANIA: Un agosto di fuoco per i catanesi e non solo per le alte temperature. I vertici dell’ASP ancora una volta mettono a repentaglio la salute dei catanesi con una iniziativa ferragostana, forse nella speranza che passi inosservata. Infatti vengono recapitate ai medici di famiglia di Catania delle astute convocazioni mascherate da risibili riunioni aventi per oggetto “attività prescrittive” per notificare invece contestazioni per inapproppriatezza prescrittiva per farmaci per l’osteoporosi riguardante gli anni 2011, 2012 e 2013 dopo che già a febbraio del 2015 era stato contestato il 2010. E questo dopo che una apposita commissione istituita dall’ASP aveva clamorosamente smentito i risultati della precedente indagine ritenendo le conclusioni gravate da un marchiano errore metodologico. Ma i vertici dell’ASP, prima dell’insediamento del nuovo direttore Giammanco, ritengono di dover andare avanti in questa tragicomica vicenda predisponendo e programmando altri controlli su dati e documentazione sanitaria di cui non sono in possesso e che quindi non hanno e non potranno mai effettuare. Questa la storia. Ma la preoccupazione forte, fortissima del Codacons è che questa ennesima performance dei vertici ASP porti ad un blocco totale o quasi dell’attività prescrittiva dei medici di famiglia catanesi. Ormai questi professionisti si sentono vessati, mobbizzati, intimiditi e ovviamente hanno ridotto drasticamente la loro attività prescrittiva visto che le somme contestate mettono a rischio financo i lori beni e patrimoni personali. Si paventano già azioni clamorose di protesta dei medici di famiglia con paralisi di tutta l’assistenza sanitaria. È il momento di dire basta a questo modo di condurre e gestire la sanità catanese. Il Codacons è ovviamente d’accordo nel razionalizzare la spesa sanitaria ma non al suo razionamento e non a questo regime di polizia farmaceutica, cieco, sterile, improvvisato. Non può essere tollerato che i mancati dovuti controlli da parte dei vertici ASP oggi vengano scaricati sui medici di famiglia catanesi incolpevoli attori di questa querelle. Il Codacons quindi invita il neodirettore Giammanco ad un incontro urgentissimo per chiarire tutta la vicenda. Non raccogliere questo invito fatto nell’interesse della collettività sarebbe un segnale gravissimo e costringerebbe il Codacons a chiedere l’intervento del Prefetto e del Ministero della Salute per la condizione di grave allarme sociale che si sta realizzando nella nostra comunità.