Codacons e Codacons Sicilia sono stati ammessi come parti civili nel processo che si terrà presso il Tribunale di Patti (ME) a partire dal 4 maggio p.v. a carico di sei funzionari del CAS (Consorzio Autostrade Siciliane) per il disassamento dei giunti che sorreggono la struttura del viadotto autostradale denominato “Buzza”, carreggiata con direzione Messina – Palermo, compresa tra il km 119+620 e il km 120+840 della autostrada A20 ME-PA, gestita dal Consorzio Autostrade Siciliane, nel territorio del Comune di Caronia, nel parco dei Nebrodi. Disassamento viadotto Buzza

Funzionari CAS rinviati a giudizio – Codacons e Codacons Sicilia ammessi come parti civili Disassamento viadotto Buzza

Imputati i responsabili delle singole aree autostradali, succedutisi negli anni, i quali non avrebbero provveduto alla manutenzione ed al ripristino a regola d’arte della struttura, omettendo di effettuare i lavori necessari per rimuovere le relative, potenziali situazioni di pericolo.

I basamenti superiori in calcestruzzo su cui poggia il viadotto e l’intero asse viario, a seguito degli accertamenti disposti dalla Procura di Patti, sono infatti risultati fortemente “disassati”, dunque fuoriusciti e disallineati rispetto ai pilastri portanti del viadotto stesso, con la concreta possibilità di uno “scarrellamento” del singolo plinto rispetto all’appoggio ed all’asse viario ed il crollo dell’intero viadotto.

Ma l’organo di vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti aveva già intimato al Consorzio per le Autostrade Siciliane di provvedere al monitoraggio immediato delle condizioni dell’opera, alla relativa manutenzione e, nelle more, all’interdizione al traffico veicolare.

Dalle indagini risulta come il C.A.S., invece, nel corso di oltre un anno e mezzo, si sia limitato esclusivamente a interdire al traffico il viadotto, interrompendo anzitempo, e del tutto arbitrariamente, a partire dall’aprile 2019 fino ad oggi, l’azione di monitoraggio che pure era stata inizialmente intrapresa; il C.A.S., inoltre, nel periodo in esame, non ha adempiuto all’avvio di qualsiasi opera di manutenzione o di verifica preliminare necessaria.

L’Avv. Carmelo Sardella, che rappresenta le parti civili ammesse nel corso dell’Udienza preliminare, spiega: “sono numerose le denunce che CODACONS, CODACONS Sicilia in collaborazione con la Task force legali TANASI CONSUMERS hanno depositato in questi anni per le cattive condizioni in cui versano le autostrade siciliane, a causa della carente manutenzione, e le potenziali situazioni di pericolo a cui vengono sottoposti gli utenti delle autostrade siciliane.

Non può passare inosservato che Cas ed Anas che gestiscono le autostrade in Sicilia mettono costantemente a repentaglio l’incolumità dei cittadini siciliani. Per questo, se saranno accertate le responsabilità chiederemo il giusto risarcimento in favore dei siciliani”.

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