Il Codacons interviene con determinazione sull’allarmante crisi idrica che sta colpendo la Sicilia, e in particolare le province di Enna e Caltanissetta, che hanno innescato tra loro una vera e propria “guerra tra poveri”.Emergenza idrica in Sicilia

La situazione è ormai insostenibile: razionamenti che costringono i cittadini ad attendere oltre una settimana per accedere all’acqua, l’invaso di Ancipa sempre più a secco e proteste che mettono a rischio la coesione sociale.

Il Codacons chiede azioni immediate per porre fine alla “Guerra dell’acqua” programmando una soluzione definitivaEmergenza idrica in Sicilia

Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons, lancia un appello forte e chiaro:
“È vergognoso che i siciliani si trovino costretti a lottare tra loro per un bene essenziale come l’acqua. Questa situazione, figlia dell’incuria delle istituzioni e di anni di malagestione delle risorse idriche, rappresenta una violazione gravissima dei diritti fondamentali dei cittadini. Il Governo nazionale e regionale non possono più girarsi dall’altra parte”.

Tanasi si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni:
“Serve un intervento immediato e straordinario. Non possiamo permettere che i siciliani siano abbandonati a loro stessi. Chiediamo al Presidente del Consiglio di attivare un piano di emergenza idrica per la Sicilia, con misure concrete per garantire una distribuzione equa e sostenibile dell’acqua, e un investimento serio nelle infrastrutture idriche, ormai obsolete e incapaci di rispondere alle necessità della popolazione”.

Per il Codacons la protesta dei sindaci e dei cittadini dell’Ennese è il segnale di una situazione fuori controllo:
“Il caos che stiamo vivendo, con blocchi e proteste clamorose, è la prova di una politica miope che ha ignorato per troppo tempo il problema. Questa emergenza non può più essere gestita con soluzioni tampone: serve una pianificazione seria e a lungo termine”.

L’associazione annuncia che presenterà esposti presso le autorità competenti per verificare eventuali responsabilità penali e amministrative, e invita i cittadini a segnalare ogni caso di disservizio o abuso legato alla crisi idrica.

“I siciliani non possono più essere trattati come cittadini di serie B. L’acqua è un diritto fondamentale e il Codacons è pronto a fare tutto il necessario per difendere i diritti dei cittadini – conclude Tanasi.

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