Il Codacons annuncia la presentazione di un esposto all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e alla Corte dei Conti, a seguito della recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) riguardante l’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia Orientale.Gestione Autorità Portuale

La sentenza del TAR di Catania, emessa il 14 novembre 2024, ha annullato una serie di delibere dell’Autorità Portuale, evidenziando gravi irregolarità nella gestione dell’Ente. In particolare, i giudici hanno rilevato un conflitto di interessi che coinvolgeva alcuni membri del Comitato di Gestione, i quali avrebbero partecipato a decisioni legate a interessi diretti dei propri familiari.

Secondo l’avv. Bruno Messina Vice Presidente Regionale Codacons, se quanto stabilito dal TAR fosse confermato, tali comportamenti costituirebbero una grave violazione delle norme sulla trasparenza e l’imparzialità nella pubblica amministrazione.

Alla luce di questi fatti, il Codacons depositerà un esposto all’ANAC, chiedendo un’indagine approfondita sull’operato del Comitato di Gestione e sull’intera vicenda, per accertare eventuali violazioni delle normative anticorruzione e identificare i responsabili. Parallelamente, sarà presentato un esposto alla Corte dei Conti per verificare se le irregolarità amministrative abbiano causato un danno erariale e, in caso positivo, per avviare le necessarie azioni di recupero delle somme indebitamente spese.

Il Codacons invita inoltre i membri del Comitato di Gestione a rassegnare le dimissioni qualora risultassero effettivamente in conflitto di interessi per la presenza di familiari dipendenti della stessa Autorità.

Infine, il Codacons sollecita il Ministero dei Trasporti e le istituzioni locali a esercitare una vigilanza più rigorosa sulla gestione dell’Autorità Portuale, al fine di prevenire future situazioni di mala amministrazione.

“Il Codacons si impegna a monitorare attentamente gli sviluppi di questa vicenda, ribadendo che il rispetto delle regole rappresenta un pilastro fondamentale per garantire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche” – conclude l’avv. Messina.

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