Riflessioni dell’Osservatorio Indipendente sulla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia.
Il 14 maggio 2019 si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società Aeroporto di Catania (d’ora in poi, SAC S.p.A.) che, come noto, è soggetta a direzione e coordinamento da parte della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (Catania, Ragusa e Siracusa) che, si precisa, detiene il 61,22 % del capitale sociale della SAC S.p.A. Fuga cervelli Catania
Ad oggi, presiede la SAC S.p.A. il neoeletto Sandro Gambuzza, mentre è confermato Nico Torrisi – già alla guida della società dall’ottobre 2016 – nella carica di amministratore delegato. All’interno del Consiglio di Amministrazione, inoltre, si annoverano i nomi di Fabio Scaccia, Giovanna Candurra e Daniela La Porta, in qualità di consiglieri.
Non vi è dubbio che l’aeroporto di Catania sia una ricchezza inestimabile per il territorio siciliano, sia quale principale fonte di collegamento con il resto del Paese – stante l’assenza di valide ed efficienti alternative in tema di mobilità –, sia per i rapporti intrattenuti dall’azienda a livello internazionale.
Tale importanza, oltre che dai fatti, è confermata indirettamente anche dallo Statuto della SAC S.p.A., nella parte in cui prescrive il possesso di puntuali requisiti in capo a chiunque voglia rivestire la qualifica di amministratore della società. Difatti, l’art. 23 dello Statuto della SAC S.p.A., attraverso l’elencazione di una serie di requisiti tra loro alternativi, evoca e modella figure di alto prestigio, caratterizzate da professionalità, esperienza e competenza, in grado di confermare e perpetuare la fama di sistema aeroportuale moderno ed efficiente.
Ed invero, l’art. 23 dello Statuto della SAC S.p.A. testualmente recita che “Gli amministratori devono possedere i requisiti di onorabilità, professionalità ed autonomia previsti dal TUSPP. Essi devono inoltre possedere i requisiti di onorabilità stabiliti per gli amministratori delle imprese bancarie e devono essere scelti secondo criteri di professionalità e competenza tra persone che abbiano maturato un’esperienza attraverso l’esercizio complessivo di almeno un triennio di: a) attività di amministrazione, controllo e compiti direttivi presso imprese industriali, commerciali, finanziarie che abbiano dimensioni comparabili con quelle di SAC, ovvero attività di amministrazione, controllo e compiti direttivi in imprese del settore aeroportuale; o b) attività di docenza di ruolo nelle università in materie giuridiche, tecniche ed economiche; o c) attività di amministrazione ovvero compiti direttivi in enti pubblici ed enti locali con popolazione non inferiore a trentamila abitanti; d) ovvero di almeno dieci anni di attività professionale di particolare qualificazione in materie giuridiche, tecniche ed economiche, con iscrizione ai relativi albi professionali”. In particolare, lo Statuto precisa che “Il Presidente del Consiglio di amministrazione e l’eventuale amministratore delegato devono essere scelti secondo criteri di professionalità e competenza tra persone che abbiano maturato un’esperienza complessiva attraverso le attività indicate dal primo comma del presente articolo lettere a), b) e c) per almeno un quinquennio e per almeno dodici anni per quelle di cui alla lettera d)”.
È di tutta evidenza che i requisiti prescritti dallo Statuto rispondono alla precisa esigenza di selezionare solo coloro che siano in grado, per titoli e per esperienza, di attuare politiche e strategie tali da garantire, non solo standard elevati nell’erogazione dei servizi, ma anche una competitività funzionale nello scenario nazionale e internazionale. In altre parole, la ratio della previsione statutaria va individuata nella priorità di selezionare figure di alta qualificazione professionale in grado di confrontarsi con i mercati, anche con quelli più lontani, e di avere piena contezza dell’importante impatto economico che un sistema aeroportuale – specie per le dimensioni rivestite dalla SAC S.p.A. – abbia per il rilancio dell’economia e dell’occupazione.
E v’è di più! Trattandosi di una grande azienda, di fondamentale interesse strategico, a capitale interamente pubblico, non può esserci dubbio che le scelte operate dai rappresentanti dei soci della SAC S.p.A. (tutti enti pubblici: CCIAA Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia Orientale per il 61,22% del capitale sociale; Città Metropolitana di Catania per il 12,24%; IRSAP Palermo per il 12,24%; Libero Consorzio Comunale di Siracusa per il 12,24%; Comune di Catania per il 2,04%) debbano essere sottoposte al vaglio critico dei cittadini (i veri proprietari dell’azienda!), affinché ciascuno possa rendersi conto che le rigorose previsioni statutarie siano state effettivamente rispettate nell’individuazione dei vertici aziendali.
È questa la ragione che ha indotto, il 30 aprile scorso, l’Osservatorio Indipendente sulla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia – organismo la cui nascita è stata di recente promossa dal Codacons, dalla Comitas (Coordinamento Piccole e Microimprese Italiane), da Consaambiente, da Assoutenti Sicilia (Associazione Utenti Servizi Pubblici) e da Cittadinanzattiva Sicilia – a sollecitare la pubblicazione dei curricula dei vertici della SAC S.p.A. (e in particolare di quelli designati dal socio di maggioranza, la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, nelle persone di Sandro Gambuzza, presidente, di Nico Torrisi, amministratore delegato, di Fabio Scaccia, consigliere di amministrazione), allo scopo di rendere edotto ogni cittadino (consumatore e utente) in ordine all’esperienza professionale, ai titoli di studio e all’assenza di conflitti d’interessi o di cause ostative all’assunzione e all’assolvimento dell’incarico.
Qualsiasi persona di buon senso si sarebbe attesa un’immediata risposta da parte di almeno uno degli enti pubblici soci della SAC S.p.A. Purtroppo, così non è stato e ce ne rammarichiamo. Soltanto oggi, avendo provato a raccogliere comunque i curricula richiesti, pur in assenza della doverosa collaborazione degli enti coinvolti, siamo in grado di sottoporre all’attenzione della collettività i dati curriculari di almeno quattro dei cinque nuovi consiglieri di amministrazione della società aeroportuale catanese (presidente e amministratore delegato inclusi), rinvenibili ad oggi nella sezione amministrazione trasparente del sito web della società: http://www.aeroporto.catania.it/societa-trasparente/.
A una prima approssimazione, la nostra impressione è che i modelli di elevata caratura professionale prescritti dallo Statuto sembrano non coincidere con i profili dei neoeletti. Da una lettura dei loro curricula – individuati in rete solo a seguito dell’azione fattiva del Codacons – emerge con sufficiente chiarezza una significativa distanza tra i requisiti di assoluto prestigio indicati nello Statuto della SAC S.p.A. e i titoli, non altrettanto prestigiosi, posseduti dagli attuali membri del Consiglio d’Amministrazione.
A titolo meramente esemplificativo, si rinviene che il neo presidente Gambuzza sia in possesso della sola maturità scientifica; inoltre, lo stesso non sembra possedere un profilo professionale pienamente corrispondente a quello richiesto per l’incarico del quale è stato insignito, né dal punto di vista delle esperienze lavorative, né dal punto di vista della durata temporale delle sue attività pregresse. Difatti, l’avere presieduto o avere fatto parte della Camera di Commercio in qualità di consigliere non sembra bastevole a sopperire alla carenza di titoli accademici, considerato fra l’altro che l’incarico di presidente della Camera di Commercio di Ragusa è stato svolto dal sig. Gambuzza per un solo anno e che i compiti di consigliere indicati nel suo curriculum non si sostanziano in alcun modo in attività direttive. Parimenti, alla stessa conclusione si arriva prendendo in considerazione gli incarichi svolti come assessore o consigliere comunale nel Comune di Scicli, considerate le dimensioni di tale Comune, inferiori a quelle minime prescritte dallo Statuto della SAC S.p.A. Infine, è di modesto pregio l’avere rivestito ruoli amministrativi in società private o istituti bancari le cui dimensioni – oltre che per responsabilità – non sono neanche lontanamente comparabili a quelle dell’Aeroporto di Catania.
Considerazioni analoghe possono essere avanzate anche nei confronti di altri consiglieri di amministrazione neo-designati, non sempre in possesso di titoli di studio e di esperienze professionali, corrispondenti, nella forma e nella sostanza, a quanto richiesto dallo Statuto della SAC S.p.A.
Sicché, dalle riflessioni su rivolte resta il dubbio che nella scelta dei neoeletti membri del Consiglio di Amministrazione sia stato determinante il vincolo associativo che li lega alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia.
D’altro canto, ammesso e non concesso che i modesti titoli curriculari in possesso di alcuni consiglieri neoeletti, a partire dal presidente, vogliano ritenersi (appena) corrispondenti a quanto richiesto dallo Statuto della SAC S.p.A, è di tutta evidenza che la questione non può essere esaminata soltanto dal punto di vista dello stretto diritto e dalla pesatura, più o meno ‘generosa’, dei titoli posseduti da questo o da quel consigliere.
Ed invero, gli aspetti negativi che questa vicenda trascina con sé vanno ricondotti ai gravi vizi di metodo, ma soprattutto di merito, che hanno accompagnato tali nomine.
Se si guarda alla delibera n. 27 del 23 aprile 2019 della Giunta Camerale – avente ad oggetto “Designazione Rappresentanti della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia in vista dell’Assemblea ordinaria della SAC S.p.A. del 29 aprile 2019” – emerge con chiarezza che la designazione dei rappresentanti della Camera di Commercio in seno al Consiglio di Amministrazione della SAC S.p.A. è avvenuta a seguito di una votazione del tutto ‘discrezionale’ che ha condotto alla preordinazione dei designati. In tale scarna delibera si dà unicamente atto che tale designazione è stata adottata dalla Giunta della Camera di Commercio “visti i curricula dei candidati alla designazione”. Sicché, dalla delibera non è in alcun modo rinvenibile in che modo sia stata condotta la procedura per la selezione dei candidati (in altri termini: c’è stata una call? E se vi è stata, è stata oggetto di avviso pubblico? Si sono candidati solo coloro che sono stati poi designati dalla Giunta camerale o c’erano altre candidature?), né i criteri di discrimen utilizzati (in parole povere: quali criteri ha predeterminato e, poi, seguito la Giunta camerale per individuare i designati?); non vi è traccia di una eventuale graduatoria attestante il punteggio raggiunto da ogni aspirante, né di qualsivoglia motivazione o giustificazione che ha assistito la scelta camerale (in particolare, nulla dice il deliberato di Giunta camerale in ordine al possesso, da parte dei designati, dei requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia di cui all’artt. 23 dello Statuto della SAC S.p.A. e, ugualmente, nulla si dice in ordine al soddisfacimento dei criteri di professionalità e di competenza indicati dal medesimo art. 23, alle lettere a), b), c) e d). Quali esperienze professionali hanno maturato i designati? Presso quali imprese? Si tratta di imprese di “dimensioni comparabili” a quelle della SAC S.p.A.? Quale è stata la durata di tali esperienze professionali?).
Ciò che si conosce, e con certezza, è l’assenza di qualsivoglia forma di pubblicità o informativa rivolta alla generalità dei consociati in ordine all’avvio di procedure di selezione pubblica per titoli e competenze relative alle figure professionali richieste.
Sicché, dall’opacità che assiste la scelta dei neoeletti scaturisce una grave lesione del principio di trasparenza che informa l’organizzazione e l’attività di tutta la pubblica amministrazione.
Nondimeno, a prescindere dall’eventuale lesione di principi giuridici o criteri formalistici desumibili da qualsivoglia fonte normativa o statuaria, la circostanza più grave, fonte di profonda amarezza, va individuata nella concreta lesione delle legittime aspettative di tutti coloro i quali, con sacrifici di tempo e di denaro, fanno ogni sforzo per acquisire titoli di studio e competenze e per maturare esperienze professionali qualificanti, compatibili con incarichi che – in presenza di vicende come quella di cui oggi si parla – non avranno mai la possibilità di rivestire. In particolare, lo sottolineiamo, i più colpiti ed esclusi sono i nostri giovani, i valorosi giovani Siciliani, che – col sostegno anche economico dei loro familiari – sono sempre più costretti a emigrare, per soddisfare il loro desiderio di alta formazione e di lavoro, ai quali non viene offerta neanche la legittima possibilità di concorrere e così di contribuire allo sviluppo dei settori più dinamici della nostra terra.
È fuor di dubbio che la mancata acquisizione di candidature frustra ogni aspirazione dei giovani, dei professionisti, ogni loro desiderio di emergere, di contribuire con idee e proposte, li disincanta e li condanna a essere marginalizzati, in fuga dalla nostra terra e da chi ne muove le fila.
Ogniqualvolta si proceda secondo le modalità che in questa sede si censurano, si mortificano la meritocrazia e le legittime aspirazioni, creando un danno non solo per i singoli esclusi, ma anche per l’intera collettiva, costretta a rinunciare alle figure professionali meglio qualificate.
Prof. Lucio Maggio Portavoce dell’Osservatorio Indipendente sulla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia
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