Il puntuale ripetersi di drammatici eventi provocati da alluvioni ed esondazioni è conseguenza della grave situazione di degrado in cui versa buona parte del territorio italiano, da nord a sud. Quello del dissesto idrogeologico è un problema di rilevanza nazionale che ha provocato, negli ultimi decenni, molte di vittime e ingenti danni sia agli insediamenti umani sia alle strutture produttive. Il ripetersi di tali fenomeni calamitosi è direttamente imputabile all’estrema fragilità del territorio nazionale dal punto di vista idrogeologico nonché alla carenza di efficaci politiche territoriali di previsione e prevenzione.
E se da un lato, mentre per i fenomeni meteorici particolarmente intensi ed eccezionali gioca un ruolo assolutamente primario la loro imprevedibilità, per la maggior parte degli eventi calamitosi che si verificano con crescente frequenza, le cause sono da ricercare soprattutto nello sconsiderato uso che l’uomo fa del territorio. Tra le tante azioni antropiche di degrado del territorio, in primo luogo vanno poste l’occupazione di zone di pertinenza fluviale, il prelievo abusivo di inerti dagli alvei fluviali, gli emungimenti incontrollati, la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua, l’abusivismo edilizio. Ed ancora, l’abbandono dei terreni montani, il continuo disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente , l’apertura di cave sono tutte attività dell’uomo che hanno sicuramente contribuito ad aggravare il dissesto del territorio italiano e messo ulteriormente in evidenza la sua fragilità. A queste azioni di pessima e scellerata gestione del territorio, va anche aggiunta l’urbanizzazione diffusa e caotica che spesso determina una forzata canalizzazione e antropizzazione dei corsi d’acqua con conseguente incremento dei massimi di piena dovuto da una riduzione dei tempi di scorrimento delle acqua.
E’ indubbio che soprattutto queste attività poco rispettose dell’ambiente accrescano in maniera notevole l’eventualità che fenomeni naturali di intensità non eccezionale possano trasformarsi in eventi anche catastrofici a seguito della forte presenza di beni e persone nelle zone a rischio.
A riguardo il Codacons-Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori (Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta dal Ministero Ambiente), attribuisce grande importanza ai Contratti di Fiume, quali strumenti di programmazione strategica e negoziata del territorio dei bacini e sotto-bacini idrografici che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.
Il modello Nazionale ed Europeo dei Contratti di Fiume, di Costa, di Montagna in Sicilia ha avuto una notevole implementazione tanto da costituire una compagine di Enti con una unicità di azione nell’interesse del cittadino amministrato. La pianificazione strategica dei CdF con il modello aggregativo degli Enti e degli stakeolder, operando, attraverso il recupero delle aree territoriali degradate, marginali, la cura delle acque, degli ambienti urbani, lo sviluppo circolare dell’economia, pone le condizioni per la salvaguardia e messa a produzione del territorio dando corpo allo sviluppo socio economico nell’era del post petrolio, con l’evidente risultato dell’attuazione della Green Economy,della bioeconomia nel quadro europeo di sviluppo. Tra l’altro ai Contratti di Fiume e di Costa, quali elementi propulsori di concrete azioni, va riconosciuto nella loro azione sistemica il recupero del tempo e il risparmio delle risorse rispetto alla mancata attivazione della Green Economy, o meglio della Bioeconomia, da parte degli organi Istituzionali della Regione Siciliana.
In proposito, il Codacons, tramite il proprio Dipartimento Ambiente, intende aderire ai Contratti di Fiume e di Costa sviluppando sinergie tra i soggetti che agiscono sul territorio finalizzate all’attenuazione dei fattori di rischio idrogeologico attraverso azioni di pianificazione e di prevenzione all’interno dei bacini fluviali.
Oltre i compiti statutari, in particolare il Dipartimento Ambiente del Codacons ritiene utile dare il proprio contributo ai CdF per l’attuazione di iniziative finalizzate a:
- Stimolare azioni di tutela dell’agrobiodiversità ai vari livelli e della peculiarità del nostro patrimonio demo-etnoantropologico-Promuovere, mediante protocolli, accordi e convenzioni, rapporti di collaborazione e/o consulenza con enti pubblici e privati, nazionali ed esteri, in materia di iniziative finalizzate alla tutela e al recupero della qualità ambientale e del patrimonio , materiale ed immateriale, naturalistico, paesaggistico e culturale-antropico.
- Favorire azioni tra gruppi di cittadini, associazioni ed enti pubblici e privati finalizzate alla fruizione sostenibile del patrimonio territoriale, naturalistico e culturale.
- Sollecitare precise normative di regolamentazione e di controllo del rapporto tra produttori agroalimentari e venditori che spesso determinano situazioni gestionali a danno del consumatore ed anche del produttore.
- Controllo per la difesa dei prodotti DOC, DOP, IGP, STG, IGT, forza economica del nostro territorio che di fatto meritano un’attenzione per via delle sofisticazioni e/o dell’alterazione del prodotto stesso. Nei fatti si calcola la forte assenza dei prodotti Siciliani dal consumo.
- Riconoscimento ed attivazione degli adempimenti Nazionali e Comunitari di interesse non solo per il PIL della Nazione, ma anche per l’occupazione, per le nuove figure professionali (vedi la Green economy) delle quali non si trova traccia nella programmazione della Regione Siciliana. Tra l’altro queste sono da considerarsi non solo volano economico e occupazionale ma anche risparmio in costi giornalieri dei cittadini.
- Rispetto dell’adempimento della legge regionale siciliana – Legge 11 novembre 2005, n.231.
- Organizzazione e promozione di iniziative di informazione, sensibilizzazione ed educazione ambientale, alimentare e sanitaria, anche attraverso convegni, congressi, workshop, seminari, mostre, etc.
- L’auspicio è che il Codacons tutto possa contribuire a dare un nuovo impulso alla diffusione dei Contratti di Fiume ritenuti una nuova opportunità per poter affrontare in maniera partecipata i mutamenti ambientali continui a cui i territori dei bacini fluviali e costieri sono maggiormente esposti.
Per fare ciò è anche importante che i portatori di interesse locale sappiano dialogare tra loro in forma proficua e per uno stesso fine.
Prof. Angelo Messina
Direttore Dipartimento Ambiente
CODACONS