“Il mio lavoro è stato orientato fin dal primo giorno a superare i commissariamenti dei parchi nazionali, espressione tipica di un sistema in crisi: in queste ore sto chiudendo l’ultimo Commissariamento pendente. Nel Collegato ambientale alla Legge di Stabilità ci sono norme che possono risolvere in radice il problema attraverso il superamento dell’intesa tra Ministero e Regioni (riservando la responsabilità della scelta al Ministero) riequilibrato con la scelta del Direttore da parte del Consiglio Direttivo su proposta del Presidente e della riforma del meccanismo di vigilanza con il trasferimento di una maggiore autonomia agli Enti Parco”. Lo afferma in una nota il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.
“Parallelamente al lavoro legislativo ho attivato il percorso di scelta dei Presidenti nei Parchi commissariati: sono stati scelti e nominati i presidenti del Parco delle Foreste Casentinesi, il Parco dei Sibillini, il Parco dell’Aspromonte e il Parco del Circeo. Ora è in fase di superamento l’ultimo commissariamento che è quello del Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise – prosegue -. Nell’individuazione dei nomi ho cercato di tenere in equilibrio le diverse caratteristiche che si richiedono nella guida delle aree protette: da una parte la conoscenza del territorio e delle problematiche dell’Ente, non viziate da parzialità e da localismo, dall’altra credibilità e fermezza nel rispetto dei principi di conservazione della natura così come definiti nella legge 394/1991. Infatti, per le Foreste Casentinesi ho provveduto a nominare un amministratore stimato come Luca Santini, per i Sibillini il professor Oliviero Olivieri, apprezzato accademico così come Giuseppe Bombino docente presso l’università di Reggio Calabria nominato Presidente al Parco dell’Aspromonte. Per il Parco del Circeo ho nominato Gaetano Benedetto, storico dirigente del movimento ambientalista”.
“Come si può vedere non credo si possa sostenere la tesi di una mia subalternità al territorio e ai particolarismi. L’attenzione ad evitare questo limite non può però tradursi in un veto a chiunque abbia svolto attività amministrative quando in questo ambito si sia data prova di attenzione ai valori ambientali e conoscenza del territorio. L’esperienza da amministratore locale non può essere derubricata ad una concessione a logiche politiche o partitiche – spiega ancora il ministro -. In gran parte dei miei decreti di nomina ho provveduto a confermare alla presidenza dei Parchi nazionali coloro che già svolgevano funzioni commissariali. Se non ho inteso muovermi in questa direzione nel caso del Pnalm è perché credo in questo caso ci sia bisogno di un segnale di discontinuità e dinamismo che, facendo tesoro del prezioso lavoro svolto dal Commissario Giuseppe Rossi che ancora ringrazio, affronti con determinazione i gravi problemi che in quella delicata area ancora persistono. È urgente tra le altre cose tutelare al meglio l’orso marsicano, una specie simbolo di tutto il sistema delle aree protette nazionali. In questo lavoro l’Ente deve essere sostenuto meglio da tutti i soggetti che io ho inteso mettere insieme in un Protocollo d’Intesa che stiamo condividendo e che firmeremo tra qualche giorno. Inoltre il Pnalm deve vedere approvato il Piano del Parco, strumento di programmazione essenziale anche per il mantenimento del prestigioso ‘Diploma Europeo’ per la conservazione del paesaggio e della biodiversità. Per queste ragioni ascolterò ogni argomentazione senza preclusioni ma anche senza approcci pregiudiziali o veti”, conclude Orlando.