E’ caduto nel vuoto l’appello per proteggere i fondali marini profondi da tecniche poco selettive come la pesca a strascico. Nonostante il Parlamento europeo abbia votato a favore di una serie di misure per la protezione delle profondità oceaniche nell’Atlantico nord orientale, non è riuscito a trovare un accordo per regolamentare i metodi più distruttivi di prelievo delle risorse ittiche. La proposta per la graduale eliminazione dello strascico e delle reti da posta profonde non è passata, infatti, per pochi voti (342 su 326). La richiesta originaria, approvata dalla Commissione europea e votata con maggioranza schiacciante dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo, è stata rifiutata dalla commissione Pesca dello stesso Parlamento.
Adesso si corre il rischio della totale desertificazione dei mari ad opera di tecniche antieconomiche e non sostenibili. Eppure, nonostante la mancata approvazione in Parlamento, alcune misure approvate sarebbero in grado, se efficacemente attuate, di contribuire a limitare i danni a questi ecosistemi, così vulnerabili. Ma rimangono misure per ora insufficienti.
Molti scienziati, organizzazioni per la conservazione marina, e un numero crescente di piccoli pescatori artigianali avevano espresso la loro opposizione al ben noto impatto distruttivo della pesca di fondo. Si resta in attesa di una nuova normativa, ma nel frattempo lo strascico potrà continuare ad arare i fondali eliminando sistematicamente coralli millenari e specie a lenta riproduzione che stentano a riprendersi dai danni provocati.