“I numeri forniti oggi dall’ISTAT non lasciano spazio a interpretazioni: nel 2024, oltre il 23% della popolazione italiana si trova in una condizione di rischio povertà o esclusione sociale, con un calo del potere d’acquisto reale del -1,6%. Un fallimento che porta la firma delle politiche economiche adottate negli ultimi due anni”. Lo dichiara il prof. Francesco Tanasi, Giurista e Segretario Nazionale del Codacons, commentando i dati ufficiali pubblicati in data odierna. Povertà in aumento

Necessari interventi strutturali e azioni legali contro le speculazioni Povertà in aumento

“Non solo non si è riusciti a contenere l’inflazione e l’impennata delle bollette energetiche, ma si è lasciato spazio a dinamiche speculative che hanno gravemente danneggiato i cittadini – spiega Tanasi – A fronte di un aumento dei redditi nominali del 4,2%, il dato reale ci dice che le famiglie oggi possono acquistare meno beni e servizi rispetto all’anno precedente. È un cortocircuito economico inaccettabile”.

Tanasi sottolinea come si stia verificando una grave violazione dell’articolo 3 della Costituzione, che impone alla Repubblica il dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono l’uguaglianza dei cittadini. “Quando ciò non avviene, si configura una responsabilità istituzionale: per questo il Codacons sta valutando azioni legali contro i soggetti responsabili di pratiche speculative e contro l’inerzia delle autorità competenti”.

“Non si può più perdere tempo con bonus elettorali e misure-tampone, chiediamo una riforma strutturale del sistema fiscale, un piano nazionale contro la povertà, e interventi urgenti per contrastare l’aumento dei prezzi dei beni primari. Inoltre, il Governo apra immediatamente un tavolo permanente con le associazioni dei consumatori: servono soluzioni vere, e le servono adesso” – conclude il Segretario Tanasi.

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