Il Codacons chiede di avviare un’indagine
CATANIA/ Nei primissimi giorni di luglio, con lettera inviata al protocollo generale, il Direttore Generale dell’Università degli Studi di Catania, Dott. Candeloro Bellantoni, a distanza di un anno dall’insediamento, rassegnava le proprie dimissioni, (ritirate, dopo appena 24 ore) dall’incarico di direttore generale.
Bellantoni riferiva di aver dovuto tenere conto nella sua gestione di “richieste più svariate ed anche risibili”, nella speranza che ciò potesse “accelerare l’azione amministrativa”.
Nella sua lettera si lasciavano intendere gravi condizionamenti, adombrando le “ragioni più assurde e bieche” volte al rallentamento della sua azione amministrativa ed affermando l’esistenza di “una prassi distorta e profondamente radicata nel tessuto amministrativo, fatta di continue e pressanti richieste prive di alcun fondamento logico-giuridico…il cui accoglimento condurrebbe lontano dai principi di imparzialità, buon andamento, efficacia ed efficienza.”
Adesso, il Codacons vuole vederci chiaro e presenta un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Catania, chiedendo di avviare un’indagine alla luce delle ipotesi di reato di corruzione, abuso d’ufficio ed omissione di atti d’ufficio. Ritiro dimissioni università Ritiro dimissioni università
Le dimissioni del direttore Bellantoni, poi ritirate, afferma l’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Regionale del Codacons, impongono di approfondire e verificare la liceità dei comportamenti denunciati.
Il Codacons, negli anni scorsi aveva denunciato alla Procura numerose “irregolarità” e “stranezze” commesse all’Università degli Studi di Catania.
In particolare, le attenzioni del Codacons riguardavano la gestione della vigilanza armata h 24 del cantiere “Torre Biologica, del parcheggio Zenone e gli uffici vuoti del polo tecnologico, la procedura per l’affidamento annuale del servizio di vigilanza e sorveglianza delle strutture del Centro Universitario di S. Sofia e delle strutture universitarie del centro urbano; l’appalto per i “Lavori di restauro e risanamento conservativo dei locali del Rettorato presso il Palazzo centrale di Piazza Università (costato 200.000 euro); ll Polo Medico-Biologico (c.d. “Torre Biologica”) e un appalto passato da 17 a 31 milioni di euro.
I riflettori erano stati puntati, inoltre, sulle diverse spese “pazze” per forniture e servizi che sarebbero state effettuate nel periodo estivo 2014. Tutte spese classificate come urgenti, svolte con il sistema dell’affidamento diretto, ordinate senza alcuna disposizione scritta, con urgenza “per le vie brevi”. Infine, sotto la lente d’ingrandimento del Codacons erano finite le Residenze Universitarie e un’incredibile transazione da 700.000 euro, a fronte di nessuna opera realizzata per l’Università di Catania.
Il Codacons, si chiede, quindi, se le dimissioni-rientrate- del Direttore Generale dell’Università di Catania abbiano nulla a che vedere con quanto denunciato in passato dall’Associazione. Ritiro dimissioni università Ritiro dimissioni università
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