CATANIA – Il Servizio Sanitario Regionale sotto accusa a seguito della denuncia della stampa locale. Sanità siciliana
Esposto del Codacons a Procura, Corte dei Conti e ANAC Sanità siciliana
Dopo l’annullamento estivo dei ricoveri programmati dall’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Catania e l’annuncio del “recupero” delle operazioni rinviate nell’anno 2023, il Codacons deposita un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, alla Procura presso la Corte dei Conti della Regione Siciliana e all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) per fare luce sulla possibile speculazione derivante dagli incentivi stanziati annualmente per il recupero delle liste di attesa nella sanità siciliana.
“Con questi fondi straordinari, denuncia il Codacons, quindi fondi pubblici pagati anche dai cittadini che attendono anche anni per essere operati, si apprende che il personale sanitario verrà pagato come prestazione aggiuntiva, caso per caso“.
E ancora, si apprende che: “per le liste d’attesa del 2023 si comincerà a inizio 2024 e sarà valutato se il caso di avviare convenzioni con il settore privato“.
“È bene sottolineare, prosegue il Codacons, che questo giochetto degli incentivi della regione siciliana per abbattere le liste d’attesa che non si abbattono mai, viene fatto ogni santo anno: basta vedere uno dei decreti del 2021, che quantifica in 7 milioni di euro i fondi per queste liste o quello del 2022 che rimodula il piano del 2020 ed arriva alla bellezza di 16 milioni di euro”.
Ma in realtà, tra i meandri di decreti e delibere ci si perde e non è semplice capire quanto spendono davvero di fondi pubblici per ri-pagare prestazioni che in realtà avrebbero dovuto eseguirsi in regime ordinario se solo ci fosse un minimo di capacità organizzativa.
Quello che si verifica ogni anno nella sanità siciliana sulla pelle degli ignari cittadini sembra proprio un sistema congegnato per danneggiare i pazienti e lucrare immense risorse pubbliche, con enormi sprechi e gravissimi danni alla salute dei cittadini costretti ad interminabili liste d’attesa.
“Mentre la cosa più logica, conclude il Codacons, sarebbe legare gli incentivi al numero di prestazioni regolari effettuate e magari al loro esito positivo, premiando chirurghi ed equipe efficienti, i fondi vengono destinati per recuperare il lavoro che non viene svolto nel periodo in cui si è pagati per farlo”.
Paradossalmente viene premiato chi crea liste d’attesa, mentre chi non ne ha resta a bocca asciutta. Sarà ora la magistratura a dover far luce sull’assurdo sistema della sanità siciliana.