Il Codacons considera ERRATA la decisione di fare svolgere a Palermo tutte le prove di ammissione ai nuovi corsi TFA (Tirocinio formativo Attivo) che si terranno dal 14 al 30 luglio e che vedranno impegnati 14mila docenti precari provenienti da tutta la Sicilia.
Palermo non è la sede giusta per tanti motivi, a partire dalla localizzazione non baricentrica rispetto alla regione, per finire al caos che caratterizza ordinariamente la circolazione stradale e che, anche a causa dei frequenti blocchi da parte di manifestanti di ogni categoria, non consente di calcolare i tempi di accesso alle sedi di concorso. Per di più, proprio in questi giorni il comune di Palermo ha annunciato l’inizio dei lavori per la linea tranviaria, l’anello ferroviario e la rete fognaria, che renderanno letteralmente invivibili la circonvallazione e le principali arterie cittadine.
Incurante di tutto ciò, l’USR (ufficio scolastico regionale) per la Sicilia, che ha sede proprio a Palermo, ha deciso, forse per propria comodità, di tenere tutte le prove nel capoluogo siciliano, costringendo i partecipanti al concorso a convergere tutti a Palermo. C’è di più, accortosi che a metà luglio c’è il festino di Santa Rosalia, il dirigente dell’USR ha pensato bene di spostare le prime prove nientemeno che a Bagheria, dove notoriamente si circola meglio e dove sarà possibile eventualmente trovare degli alberghi a buon prezzo atteso che l’alta stagione balneare in Sicilia coincide con i mesi di novembre e dicembre.
È triste – continua il Codacons- che alti dirigenti dello Stato non siano in grado di mettersi nei panni dei cittadini e di capire che costringere 14mila persone a muoversi in piena estate da tutta la Sicilia per recarsi a Palermo a partecipare ad un concorso è una scelta assurda. Per questo tipo di concorsi, occorre individuare sedi baricentriche, come Caltanissetta o Enna (dove c’è tra l’altro una università che potrebbe ospitare tutte le prove), o al limite una grande città con migliori condizioni di accessibilità, come Catania, il cui ateneo ha tra l’altro curato le procedure di iscrizioni alle prove per conto delle quattro università siciliane.
Il CODACONS, infine, chiede al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di porre rimedio alla scelta adottata e di cambiare la sede del concorso.