Codacons: misura inadeguata e violenza nei confronti dei pazienti.
Da adesso in poi un bambino non potrà andare al Pronto soccorso accompagnato dai genitori, e una donna anziana non potrà andare con i figli. Stop accompagnatori pronto soccorso
Così il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato ieri dal prefetto etneo in seguito al tentativo di aggressione a una dottoressa, ha chiuso tout court il problema della sicurezza negli ospedali.
Una soluzione che non è una soluzione e che il Codacons non approva.
“Abbiamo combattuto per avere sicurezza negli ospedali, abbiamo lanciato la campagna di sensibilizzazione “ NO VIOLENZA NEGLI OSPEDALI”, abbiamo chiesto l’intervento del Governo nazionale e anche l’aiuto dell’esercito ma adesso ci rendiamo conto che le Istituzioni non riescono a fronteggiare il problema – dichiara il Codacons – Abbiamo lanciato un appello per intervenire sulle lunghe liste di attesa della sanità, perché non è possibile rimanere 10/12 ore nei Pronto Soccorso. Dal Codacons sono anche partite proposte concrete. Ma oggi le Istituzioni, non riuscendo a fermare la violenza, chiudono le porte ai parenti dei pazienti che si recano al Pronto Soccorso, compresi bambini e anziani che sono coloro che hanno bisogno di più attenzione”.
“Il rimedio ci sembra peggio del male – afferma Giovanni Petrone Presidente Regionale Codacons – perché per proteggere i medici si finisce per esporre a rischi e pericoli importanti i pazienti. In un momento di grande fragilità, come quello del ricovero in un ospedale, soprattutto i soggetti più deboli che si possono sentire disorientati e impauriti, hanno bisogno di un supporto e con quest’idea aberrante viene violentata la sensibilità dei pazienti e leso il diritto alla salute. Ci sembra una soluzione veramente violenta nei riguardi di pazienti e che non trova riscontro probabilmente in nessun altro Paese del mondo”.
E poi, se il violento dovesse essere il paziente che soluzione potrebbe trovare il Comitato? Non fare entrare il paziente (magari per assurdo)?
“Le soluzioni sono: abbattimento dell’attesa, vero motivo di ingolfamento dei Pronto Soccorso, presenza fissa e costante di un presidio di pubblica sicurezza (come anni fa) e potenziamento del personale medico, incrementando anche con la presenza dei medici di famiglia che potrebbero prestare servizio per qualche ora in ospedale” – conclude Petrone.
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